Avevo il sogno, fin da ragazzo, di scrivere un libro.
Il sogno è diventato un progetto. Il progetto è divenuto realtà.
Se tutto questo è accaduto, è anche merito di tante persone che lo hanno reso, più o meno consapevolmente, possibile.
Ecco perché vorrei, pubblicamente, ringraziare tutti coloro che mi hanno aiutato in quella che, spero, sia la mia prima opera letteraria.
Ovviamente, non è una "classifica": l'ordine che segue è puramente casuale ed i "Grazie" sono tutti sinceri, col cuore.
Grazie al medico che, a Bergamo, ha intuito, capito, andato oltre le apparenze e voluto vederci chiaro: un Angelo, di nome e di fatto, sul mio cammino.
Grazie al mio Comandante dell'epoca, G.D.P., che ha sempre cercato di rappresentare al meglio il tutto alla scala gerarchica, facendo emergere l'uomo dal freddo burocratese: esempio di come Uomini retti e di virtù esitano ancora. Uno che lo fa perché lo sente. Un servitore vero.
Grazie al mio "custode", a colui che è rimasto "prigioniero" a Bergamo non perché ammalato ma per assistermi: caro Davide, non basterebbe una vita per sdebitarmi.
Grazie all'Arma dei Carabinieri: mi ha preso 18enne e mi ha fatto diventare Uomo, permettendomi di vivere quotidianamente nel Giusto, nonostante tutti i limiti dettati dall'essere umani e dalla burocrazia italiana.
Grazie a Natascia ed alle sue preghiere: "chiedi e ti sarà dato" è vero, verissimo, specie quando si chiede col cuore.
Grazie a Gianni, Maria Rita e Gabriele, per le preghiere e l'affetto.
Grazie a tutti i colleghi che hanno dovuto lavorare per me la mole di pratiche burocratiche ed amministrative derivanti da tutto questo, ad uno in particolare su tutti, Raffaele.
Grazie a tutte le persone che sono venute ad ascoltare le mie parole nei tanti incontri fatti: senza di Voi non avrei potuto ritrovare appieno me stesso poiché ero io che venivo per ascoltare voi e quanto avevate da dirmi.
Grazie al buon Tomislav, che mi ha accompagnato sempre, senza lamentarsi mai. Un vero Guerriero. Un Servitore, MAI servo.
Grazie ad Armando Iadeluca, conosciuto quasi "per sbaglio" in una piazza di Roma, divenuto amico e catalizzatore di questo libro, avendoci creduto per primo, forse più di me.
Grazie a Marco C., per l'aiuto in fase di revisione e produzione.
Grazie a Michela David, per aver reso graficamente tutto il mio sentire interiore.
Grazie agli amici, tutti, vecchi e nuovi: se è vero che si diventa la media delle persone che si frequentano più assiduamente, se sono la persona che sono, è anche grazie a Voi.
Grazie alla mia famiglia, tutta: zii, cugini, parenti vicini e lontani. Sicuramente il frutto ha dinamiche personali ma, se non sono buone le radici, non può certo venir fuori nulla di buono.
Grazie a Sara, per essere la donna che sei, per avere due spalle "enormi", per esserti caricata tutto questo peso e per essermi stata vicina nonostante tutto: io te lo dico sempre ma sei tu che non ascolti.
Grazie a mia nonna Nina, esempio di come si affrontano le ingiustizie e difficoltà della vita: sempre col sorriso, un filo di trucco ed i capelli in ordine.
Grazie a mia nonna Pina, per aver mantenuto in me accesa la fiamma della fede e per essermi stata di esempio nel porsi sempre domande, su tutto, anche in vecchiaia, anche quando apparentemente non ti dovrebbe importare niente. Cervello fino, attivo, vivo, fino all'ultimo.
Grazie a mia madre, che mi ha insegnato a dare sempre il meglio di me, in qualsiasi cosa facessi, dalla più stupida alla più importante, facendomi capire l'importanza della dedizione, della "voglia di fare", del "crederci" e per aver instillato in me quella costante ricerca dell'IO interiore nonché l'amore per i libri e la lettura.
Grazie a mio padre, che mi ha insegnato l'etica, la morale, il Giusto, il sentire ed ascoltare quella voce interiore che sa sempre cosa è Giusto e cosa no, facendomi capire come si debba sempre fare la cosa Giusta, anche quando richiede sacrifici e va contro gli interessi personali. Ho sempre detto che, se nella vita fossi riuscito a fare la metà delle cose realizzate da lui, allora potrò dire di essere un Uomo. Sei stato, sei e sarai per me esempio di rettitudine morale.
Grazie a mia sorella, la donna della mia vita, l'altra parte di me, la mia metà, il mio costante raffronto, conforto, spalla, aiuto, il mio "tutto": "voleremo in cielo ed in carne ed ossa non torneremo più". M&M's.
Grazie ai miei figli, Tommaso e Niccolò, stimolo costante di crescita e miglioramento ma, soprattutto, la Luce che mi ha tenuto qui nel momento più buio mai passato: mi sono aggrappato a voi, a quella Luce ed a quella promessa fattavi. "Perché papino torna. Papino torna sempre." E quando non sarò più fisicamente accanto a voi, cercatemi dentro, sarò lì, in quella "vocina" che vi dirà cosa è Giusto e cosa no, in quella rinuncia fatta per tenere fede al vostro IO, in quel rimanere sempre Servitori del prossimo ma MAI schiavo di nessuno.
Grazie a tutti gli amici e persone di buona volontà che si sono rese disponibili ad aiutarmi nel progetto ZONA ROSSA.
Grazie a chi ho dimenticato di menzionare, a tutti coloro con i quali ho scambiato il sonno, un pasto, un viaggio, un caffè, una chiacchiera, per quanto breve.
Grazie al mio IO, per avermi voluto fortemente "risvegliare" da un torpore durato troppo a lungo e per aver impedito di ripiombarci.
Infine, Grazie a chi vorrà leggere il libro, arrivando fino in fondo e, magari, continuare a leggere dentro di sé.
Grazie, Grazie, Grazie!
Marco Billeci